Nella
SLA un deficit del trasporto assonico precede i sintomi
LORENZO L. BORGIA
NOTE E
NOTIZIE - Anno VIII - 27 novembre 2010.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori
neuroscientifici selezionati dallo staff
dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti
alla Commissione Scientifica, e
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società
Nazionale di Neuroscienze.
[Tipologia del testo:
RECENSIONE]
La sclerosi laterale amiotrofica (SLA)[1]
è una malattia neurodegenerativa fatale dovuta alla morte cellulare selettiva
dei motoneuroni con conseguenti infermità motorie muscolari. Descritta per la prima volta dal neurologo
francese Jean-Martin Charcot nel 1869, è la forma più comune di malattia del
motoneurone dell’età adulta, caratterizzata dalla degenerazione tanto dei
neuroni inferiori, ossia quelli del midollo spinale e del tronco encefalico, quanto da quelli superiori, cioè le cellule
nervose motorie appartenenti alla corteccia cerebrale. Clinicamente presenta una
sintomatologia da deficit muscolare ingravescente complicato da spasticità ed
evolvente in una progressiva perdita delle abilità di moto e di comunicazione
verbale, che culmina nella compromissione delle funzioni vitali. Non si conosce la causa della SLA sporadica
(90-95%), mentre per i casi familiari (5-10%) sono stati individuati specifici
mutanti in almeno quattro forme: ALS1, associata a SOD1 (Bruijn
et al., 2004; Bruijn et al., 1998; Bowling et al., 1995;
Borchelt et al., 1994; Rosen et al., 1993), ALS2 alla alsina
(Yamanaka et al., 2003; Hadano et al., 2001; Yang et al.,
2001), ALS4 alla senataxina (Chen et al., 2004; Moreira et
al., 2004) e un’ultima forma è stata messa in relazione con una mutazione
nel gene per una subunità della dinactina (Valee et al., 2004;
Puls et al., 2003)[2].
In
particolare, sono state studiate le mutazioni nella metalloproteasi superossido dismutasi 1 (SOD1)[3],
responsabili di una frazione considerevole dei casi ereditari, stimata intorno
al 2% del totale dei casi sporadici e familiari messi insieme. Numerose
evidenze sperimentali emerse dallo studio di topi mutanti SOD1G934A
suggeriscono che il difetto di trasporto
assonico[4] possa contribuire alla patogenesi
della malattia, tuttavia non è stato ancora individuato un nesso fra questo deficit
e la progressione del danno. Giampietro Schiavo, con un team di ricercatori inglesi, ha individuato la presenza
dell’alterazione in una fase estremamente precoce della patogenesi, prima di
ogni manifestazione sintomatologica (Bilsland
L. G., et al. Deficit in axonal transport
precede ALS symptoms in vivo. Proceedings
of the National Academy of Science USA 107 (47), 20523-20528, 2010).
I
ricercatori, afferenti ai Molecular NeuroPathobiology, Tumor Cell Biology, and
Bioinformatics and Biostatistics Laboratories, Cancer Research UK London
Research Institute; Sobell Department of Motor Neuroscience and Movement
Disorders, Institute of Neurology, University College, London, hanno impiegato
una metodica di saggio in vivo che
consente la caratterizzazione del trasporto assonico in singoli neuriti del
nervo sciatico integro.
Usando
questo metodo, nel ceppo di topi costituente il modello sperimentale più
impiegato per lo studio molecolare della SLA, sono stati evidenziati chiari
segni di deficit del trasporto lungo il prolungamento principale
del neurone, in una fase in cui i roditori non erano ancora sintomatici.
Dal
complesso della sperimentazione, per i cui dettagli si rimanda alla lettura del
lavoro originale, risulta che la compromissione del trasporto assonale retrogrado può costituire uno dei primi
elementi patologici nei topi SOD1G934A, e che tale difetto peggiora
nelle prime fasi della manifestazione sintomatologica della neurodegenerazione.
Per
questo motivo i ricercatori ipotizzano che il deficit del trasporto assonico
possa costituire un evento patogenetico fondamentale nella SLA e possa
costituire il più precoce indicatore della degenerazione dei motoneuroni.
L’autore della nota invita, per approfondimenti sulla SLA,
alla lettura degli scritti qui di seguito elencati.
APPROFONDIMENTI
1) Note
e Notizie 06-02-10 Una scoperta che potrebbe incidere sulla cura della SLA
2)
Note e Notizie 19-12-09 Topi per i meccanismi comuni a SLA e Demenza FT
3)
Note e Notizie 20-12-08 Nuova terapia per la sclerosi laterale amiotrofica
(SLA)
4) Note
e Notizie 13-09-08 Importante progresso perla la SLA
5) Note
e Notizie 15-09-07 SOD1 senza metalli forma oligomeri che causano la SLA
6) Note
e Notizie 05-05-07 SLA, la malattia di Nuvoli, Welby e Coscioni
7)
Note e Notizie 22-07-06 Nella SLA ereditaria insorgenza e patogenesi sono
distinte
8) Note
e Notizie 21-01-06 Sclerosi laterale amiotrofica: un nuovo modello di
patogenesi
9)
Note e Notizie 30-07-03 Sclerosi laterale amiotrofica e p-38MAPK
[1] O ALS, nell’acronimo inglese, è nota negli USA come malattia di Lou Gehrig, dal nome del campione di baseball che ne fu affetto. Su questo sito sono apparsi numerosi scritti di recensione e commento di lavori sperimentali sulla SLA che consigliamo di leggere (v. in “NOTE E NOTIZIE”).
[2] La citazione bibliografica in extenso dei lavori indicati tra parentesi si trova in G. Perrella, Appunti di Neurochimica, BM&L-Italia, Firenze 2006, e in Siegel, Albers, Brady, Price (eds), Basic Neurochemistry. Academic Press, 2006.
[3] Si vedano, ad esempio: Note e Notizie 15-09-07 SOD1 senza metalli forma oligomeri che causano la SLA; Note e Notizie 13-09-08 Importante progresso per la SLA.
[4] Da notare che il deficit del trasporto lungo gli assoni, insieme con la presenza di inclusi costituiti da aggregati proteici e la morte dei motoneuroni, è uno dei tre elementi classici per la caratterizzazione patologica della sindrome.