GH per trattare lesioni della mielina cerebrale

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXI – 04 maggio 2024.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

I danni alla sostanza bianca dell’encefalo ordinariamente causano l’arresto della differenziazione dei precursori cellulari degli oligodendrociti (OPC, oligodendrocyte precursor cell) e deficit funzionali, che creano un quadro patologico per il quale non vi sono attualmente terapie efficaci. Shu-Yu Ren e colleghi coordinati da Feng Mei hanno condotto uno studio analitico su un modello di lesioni della sostanza bianca (WMI, da white matter injury), costituito dal cervello murino in ipossia neonatale, in cui hanno sperimentato gli effetti dell’ormone della crescita (GH). L’azione riparativa del GH è stata studiata analiticamente, individuando i meccanismi molecolari e cellulari della sua azione.

(Ren S.-Y. et al., Growth hormone promotes myelin repair after chronic hypoxia via triggering pericyte-dependent angiogenesis. Neuron – Epub ahead of print doi: 10.1016/j.neuron.2024.03.026, April 22, 2024).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Histology and Embryology, Chongqing Key of Brain Development and Cognition, Brain and Intelligence Research Key Laboratory of Chongqing, Third Military Medical University, Chongqing (Cina); Department of Pediatrics, Daping Hospital, Third Military Medical University, Chongqing (Cina).

La sperimentazione condotta dai ricercatori cinesi ha dimostrato che il trattamento con GH durante la sofferenza ipossica cerebrale o subito dopo l’esposizione a sofferenza ipossica, recupera l’ipo-mielinizzazione indotta da ipossia e promuove il recupero funzionale dei topi adolescenti.

Il sequenziamento per singole cellule rivela che l’espressione di mRNA del Ghr è altamente accresciuta nelle cellule vascolari. La definizione (labeling) della linea cellulare e il tracciamento hanno consentito di identificare le cellule vascolari esprimenti i recettori del GH (GHR) con una sub-popolazione di periciti.

I periciti hanno mostrato una morfologia “tip-cell-like” con fillopodi cinetici polarizzati, rivelati dall’imaging bifotonico in diretta, che ha consentito di vedere vasi sanguigni diramarsi e creare ponti di connessione vascolare. Esperimenti di “acquisto di funzione” e “perdita di funzione” hanno indicato che la segnalazione legata a GHR nei periciti è sufficiente a modulare l’angiogenesi nel cervello neonatale; processo che accresce la differenziazione delle cellule OPC e, indirettamente, la mielinizzazione.

Questi risultati suggeriscono l’impiego e la verifica sperimentale di una strategia terapeutica mirata sui recettori del GH e/o sugli effettori a valle.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-04 maggio 2024

www.brainmindlife.org

 

 

 

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