Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXII – 27 settembre 2025.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Malattia di Alzheimer: il crosstalk fra cellule cerebrali indica un nuovo potenziale bersaglio terapeutico. Un nuovo studio condotto da Oscar Harari e colleghi dimostra che la caratterizzazione delle reti di crosstalk cellulare può fornire nuovi elementi sulla biologia della malattia di Alzheimer e un nuovo contesto entro cui comprendere il rischio genetico della malattia, oltre che indicare nuovi bersagli terapeutici. I ricercatori hanno scoperto la via SEMA6D-TREM2, che aiuta la microglia a prevenire l’accumulo di β-amiloide e può costituire un potenziale obiettivo per l’azione di nuovi farmaci. In sintesi: 1) crosstalk: cellule nervose e gliali del cervello si scambiano informazioni attraverso vie funzionalmente compromesse nella malattia di Alzheimer; 2) identificazione di un nuovo target: la via SEMA6D-TREM2 accresce la capacità della microglia di ripulire il cervello dai peptidi amiloidogenici; 3) potenzialità terapeutica: la comunicazione cellula-cellula può costituire un bersaglio molecolare per lo sviluppo di nuovi farmaci. [Harari O. et al., Science Transl Med. – AOP doi: 10.1126/sciencetranslmed.adx0027, 2025].

 

Malattia di Parkinson: Streptococcus mutans responsabile di carie dentali può innescare la degenerazione. Ara Koh e colleghi hanno studiato la neurolesività dell’imidazol-propionato (ImP) prodotto da batteri intestinali e hanno dimostrato un collegamento patogenetico tra Streptococcus mutans, batterio orale noto come responsabile di carie dentali e produttore dell’enzima urocanato reduttasi (UrdA) generatore di ImP nel microbioma intestinale, e la lesione dei neuroni dopaminergici della substantia nigra mesencefalica che causa la sintomatologia parkinsoniana. In breve: 1) Streptococcus mutans può migrare dal cavo orale all’intestino; 2) il suo metabolita tossico ImP danneggia i neuroni suddetti e promuove la (o contribuisce alla) patologia; 3) il blocco della segnalazione mTORC1 ha ridotto la neuroinfiammazione e i sintomi equivalenti a quelli clinici nei modelli sperimentali, indicando un bersaglio terapeutico. [Park H, et al., Nature Communications – Epub ahead of print doi: 10.1038/s41467-025-63473-4, 2025].

 

Glioblastoma: una scoperta che potrebbe interessare tutta l’oncologia. Simona Migliozzi e colleghi hanno scoperto un comportamento delle cellule del glioblastoma che potrebbe rivelarsi una caratteristica generale dei tumori solidi. Lo studio ha rivelato che le cellule del glioblastoma, la più frequente e maligna neoplasia del cervello in età adulta, si comportano in maniera differente quando sono in aggregati rispetto a quando sono disperse. Le cellule che rimangono in blocchi sono meno aggressive, mentre le disperse sono più plastiche e tendono ad adattarsi e resistere meglio. Quest’ultima caratteristica può spiegare perché questa neoplasia recidiva quasi sempre dopo la terapia. Le attuali terapie standard possono involontariamente rompere gli aggregati di cellule cancerose, accrescendone la malignità. Simili rilievi in oncologia mammaria suggeriscono che questo comportamento possa costituire una proprietà più generale di neoplasie solide di diversa origine tessutale. [Cfr. Migliozzi S. et al., Cancer Cell - AOP doi: 10.1016/j.ccell.2025.08.009, Sept. 18, 2025].

 

Scrumping”: la tendenza delle scimmie a mangiare frutta fermentata alcoolica ha suggerito un’ipotesi. Le grandi scimmie, inclusi scimpanzé e gorilla, vanno in cerca di frutta caduta dagli alberi perché iper-matura e spesso già in fermentazione con produzione di alcool etilico, mostrando uno straordinario gradimento per questo alimento e per i suoi effetti. Gli autori di uno studio recente su questo comportamento hanno coniato una nuova parola per definirlo: scrumping. Il termine è una forma inglese moderna derivata dal vocabolo della lingua germanica medievale schrimpen che denominava la frutta iper-matura o fermentata. Nathaniel Dominy e colleghi hanno ipotizzato che questo comportamento possa spiegare la grande efficienza umana nel metabolizzare l’alcool; anche se questa ipotesi richiede che il comportamento fosse già presente nel progenitore comune a tutti i grandi primati antropomorfi, perché noi non discendiamo dalle scimmie moderne come credeva Darwin. [Cfr. BioScience - AOP doi: 10.1093/biosci/biaf102, 2025].

 

Il bonobo, lo scimpanzé pigmeo, ha rivelato un’abilità considerata esclusiva dell’uomo. La nostra abilità nella strutturazione di parole in frasi di senso, seguita dall’articolazione di sequenze di frasi, è alla base della nostra capacità di comunicare il pensiero e svolgere riflessioni e considerazioni nel corso di conversazioni su argomenti non banali. A lungo, questa proprietà proceduralizzata nei nostri automatismi cognitivo-linguistici e definita “composizionalità” è stata considerata esclusiva della nostra specie. Ora, Melissa Berthet dell’Università di Zurigo e i suoi colleghi, indagando la comunicazione vocale dei bonobo (Pan paniscus) nell’habitat naturale della Kolopori Community Reserve (Repubblica Democratica del Congo), hanno individuato l’uso costante e sistematico della composizionalità nelle modulazioni vocali strutturate a scopo comunicativo. [Fonti: The Conversation & BM&L-International, Sept. 2025].

 

Alpaca, pecora e capra: quale di queste tre specie è più dotata cognitivamente? Si tende a sottovalutare le abilità cognitive di queste tre specie, perché sono poco studiate e storicamente non esiste un’aneddotica suggestiva come per tante altre specie animali, dai cani agli elefanti, dai pappagalli ai delfini. Megan Quail della Aberystwyth University ha studiato e messo a confronto l’alpaca, un camelide di piccole dimensioni simile alla vigogna, la pecora e la capra, in due differenti sessioni sperimentali. Nella prima sessione le capre hanno superato gli esemplari delle altre due specie nelle prove di memoria e problem-solving. La seconda sessione di prove è stata strutturata per testare abilità cognitive più complesse, quali la permanenza dell’oggetto, la categorizzazione e la competenza numerica: anche in questo caso le capre hanno preceduto pecore e alpaca. [Fonti: The Conversation & BM&L-International, Sept. 2025].

 

Un nuovo bellissimo uccello ibrido naturale è stato scoperto nel verde di San Antonio in Texas. Mascherina blu scura sul piumaggio del corpo azzurro che vira al verde e al violaceo con tinte sature e intense: l’avvistamento nell’area suburbana della città di San Antonio in Texas è stato un piacere per gli occhi di rarità assoluta. Come hanno spiegato i biologi dell’Università di Austin (Texas) che hanno studiato questo nuovo uccello, due specie separate da 7 milioni di anni di evoluzione, ossia la ghiandaia verde (green jay) e la ghiandaia azzurra americana (blue jay), si sono ibridate spontaneamente in natura dando luogo a questa meravigliosa sintesi. In particolare, Brian Stokes[1] e colleghi hanno catturato con una rete il primo esemplare identificato mediante una foto nel giardino posteriore di una casa texana[2], lo hanno trattenuto solo il tempo di prelevargli un po’ di sangue da una zampetta e mettergli un anellino di identificazione, e poi lo hanno lasciato volare libero verso i suoi alberi. Hanno scoperto che è figlio di un padre blue jay e di una madre green jay: l’evento di incrocio si è potuto verificare perché, a causa del cambiamento climatico, i rispettivi territori delle due specie si sono espansi al punto di incontrarsi. Infatti, entrambe appartenenti alla famiglia dei corvidi, sono in realtà una specie tropicale (ghiandaia verde), che dal tropico giungeva al massimo in Mexico e si poteva a volte avvistare nel sud del Texas, e una specie temperata (ghiandaia azzurra americana) tipica della costa dell’est degli USA.

Gli incroci sono in genere opera umana e questo caso può considerarsi fra i rarissimi che avvengono in natura. Il nuovo uccello non ha ancora un nome, e gli autori dello studio sperano che non si decida di coniare un termine denominativo ottenuto per sintesi dei nomi delle due specie di provenienza. [Cfr. Brian R. Stokes et al. in Ecology and Evolution 15 (9): ece3.72148, 2025].

 

Polpo: l’uso specializzato dei tentacoli segna la via evolutiva degli arti dei mammiferi. Questi cefalopodi (Octopus vulgaris, Cuvier 1797) che abbondano nelle acque delle nostre coste e sono da tempo studiati da biologi marini italiani con risultati rilevanti, sono particolarmente interessanti per due aspetti: l’intelligenza e gli adattamenti considerati precursori evolutivi di pattern morfo-funzionali dei vertebrati, come la segmentazione nei movimenti dei tentacoli che anticipa i segmenti degli arti dei mammiferi. Di fatto, tutti i comportamenti intelligenti sono rappresentati da modalità di impiego dei tentacoli. Il mollusco, incluso dagli antichi greci nel novero degli animali dotati di metis, ossia di una forma speciale di intelligenza, può adoperare ciascuno degli otto tentacoli indifferentemente per ogni compito, ma nuovi studi dimostrano che esiste una specializzazione funzionale di grande interesse evoluzionistico.

Possiamo distinguere rispetto alla morfologia della struttura cefalica tentacoli anteriori e tentacoli posteriori; questi ultimi sono più frequentemente usati per muovere tutto il corpo, con moti di spinta e di avvolgimento lungo il fondo marino. Se si pensa agli arti posteriori dei quadrupedi che diventano arti inferiori dei primati, si comprende l’interesse nel cercare di scoprire la genetica del filo che lega la ragione fisiologica a quella anatomica nel corso dell’evoluzione, a partire dal cambiamento dei morfogeni. [Science News & BM&L-Italia, settembre 2025].

 

Notule

BM&L-27 settembre 2025

www.brainmindlife.org

 

 

 

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[1] Brian Stokes è uno studente di dottorato, che studia ecologia, evoluzione e comportamento all’Università del Texas ad Austin.

[2] L’insolito visitatore era stato fotografato dalla proprietaria di casa birdwatcher e la foto postata su un sito dove Brian Stokes lo ha potuto vedere, ma dalla foto l’uccello non si era fatto più vedere fino allo scorso giugno, quando è tornato nel backgarden della sua casa preferita. Stokes ha dichiarato che se l’uccello avesse preferito una casa diversa non lo avrebbero mai scoperto.