NUOVO BERSAGLIO NELLA
CURA DELL’ICTUS
Si ritiene che il reclutamento e l’attivazione dei linfociti abbiano un ruolo nel danno da ischemia/riperfusione del cervello (I/R injury), ma finora non si è riusciti a definire il ruolo che hanno nell’ictus cerebrale le specifiche sub-popolazioni di linfociti e le citochine.
Shichita e colleghi del Dipartimento di
Microbiologia e Immunologia della Scuola di Medicina della Università Keio a
Tokyo, hanno dimostrato che l’infiltrazione nel cervello di cellule T e delle
citochine interleuchina-23 (IL-23) e interleuchina-17 (IL-17) hanno un ruolo
cardine nell’evoluzione dell’infarto cerebrale e nei conseguenti deficit
neurologici. Il blocco dell’infiltrazione cerebrale delle cellule T mediante
l’immunosoppressore FTY720 ha ridotto il danno delle strutture encefaliche
causato da I/R, e l’abolizione genetica dell’espressione dell’interleukina-23
(IL-23) o dell’IL-17 ha ugualmente ottenuto la riduzione del volume
dell’infarto (Shichita T. et al. Pivotal role of cerebral interleukin-17-producing gammadeltaT cells in
the delayed phase of ischemic brain injury. Nature Medicine 15 (8), 946-950, 2009).
I ricercatori hanno rilevato che l’espressione della IL-23, prevalentemente derivata dai macrofagi infiltrati, aumentava nel primo giorno di I/R, mentre i livelli di IL-17 si innalzavano dopo il terzo giorno, e questo innalzamento era dipendente da IL-23.
Questi dati, insieme con l’analisi di topi nei quali erano state eliminate geneticamente IL-17 e IL-23, suggeriscono che la citochina IL-23 agisce nella fase che immediatamente segue la I/R, mentre IL-17 ha un ruolo importante nella fase tardiva, durante la quale si verifica la morte dei neuroni per apoptosi nell’area patologica definita penombra dell’infarto.
Lo studio intracellulare delle citochine ha rivelato che la IL-17 era principalmente prodotta da linfociti esprimenti il recettore γδT (γδT-cell receptor o γδTCR), mentre i T-helper CD4(+) non potevano considerarsi una fonte di questa interleuchina.
Il prosieguo degli esperimenti ha dimostrato che l’ablazione genetica di γδTCR o il trattamento con anticorpi specifici per γδTCR riduceva il volume dell’infarto, suggerendo che i linfociti γδT produttori di IL-17 possano essere un bersaglio nella sperimentazione per le terapie dell’ictus.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]