SCOPERTO L’ENZIMA CHE
RIGENERA LA RODOPSINA
Nel celebre
racconto di Edgar Allan Poe, “La lettera rubata”, che ispirò un seminario allo
psicoanalista Jacques Lacan, la lettera che non si vuole sia ritrovata viene
messa in bella mostra nella certezza che in tal modo venga automaticamente
esclusa. Si legge: “A little too self-evident”. Un po’ troppo in bella mostra
per essere ciò che si cerca e, infatti, per un po’ nessuno la prende in
considerazione. E’ quanto è accaduto fino ad oggi ai ricercatori che hanno
tentato di identificare l’isomerasi responsabile della rigenerazione del
pigmento sensibile alla luce.
La rodopsina, contenuta nelle membrane dei dischi dei
bastoncelli della retina, è costituita dalla proteina opsina, un membro della famiglia dei recettori accoppiati alla proteina G, e da
un derivato della vitamina A, l’11-cis-retinaldeide, che assorbe la luce
trasformandosi in trans-retinaldeide e poi si dissocia dall’opsina. La
rodopsina viene costantemente rigenerata dall’intervento di una isomerasi che ripristina l’11-cis-retinaldeide. Nonostante
gli sforzi di decenni di ricerca questo enzima è finora risultato “inafferrabile”.
Si conosceva da
tempo un composto, l’RPE65, che si riteneva presentasse il substrato all’enzima
introvabile.
Ebbene, Jin e i suoi collaboratori hanno scoperto che l’isomerasi-fantasma non era altri che il caro, vecchio RPE65 (RPE65 is the retinoid isomerase in bovine retinal pigment epithelium. Cell 122, 449-459, 2005) … A little too self-evident, per l’appunto!