UN GENE DEL MOSCERINO PER SCHEMI SESSUALI DI LOTTA DA MAMMIFERO

 

 

Nell’immaginario collettivo, le lotte fra animali nella darwiniana struggle for life che decreta la supremazia del più adatto, hanno in genere per protagonisti i mammiferi, e si rappresentano attraverso le figure e le storie dei documentari naturalistici, dei libri di scuola, delle riviste divulgative. Si pensa, magari, al cozzare delle corna degli alci, agli scontri fra maschi di rinoceronte nero, regolati da una sorta di codice cavalleresco, alle lotte fra babbuini o macachi del Giappone, che stabiliscono precise gerarchie sociali. Queste rappresentazioni sono influenzate dal fatto che zoologi ed etologi hanno conosciuto e studiato i comportamenti aggressivi dei vertebrati soprattutto nei mammiferi, ed hanno a lungo ritenuto che fra gli invertebrati non vi fossero schemi di comportamento aggressivo realmente comparabili con quelli degli animali provvisti di scheletro osseo.

Recentemente, invece, è stato dimostrato che i maschi del moscerino della frutta, Drosophila melanogaster, hanno comportamenti aggressivi nella difesa del territorio, nella competizione per le risorse alimentari e per l’accoppiamento. Altri studi hanno mostrato patterns di lotta fortemente caratterizzati e specifici per i due sessi.

I maschi presentano una modalità di aggressione detta “lunging”, caratterizzata da colpi rapidi paragonabili alla stoccata di uno schermitore, ed un’altra detta “boxing”, che ricorda gli scambi fra pugili. E’ interessante notare che l’esito dello scontro fra moscerini maschi stabilisce una relazione di dominanza che influenzerà i confronti successivi.

Il pattern di aggressione delle femmine, prevede una modalità a spintoni, definita “shoving”, ed una a testate, quasi a voler “incornare” l’avversaria, che ha preso il nome di “head-butting”. Da rilevare che, nelle femmine, l’esito degli incontri non ha alcuna conseguenza sui successivi, non stabilendosi rapporti di dominanza in base alla vincitrice[1].

La conoscenza di questi comportamenti ha determinato l’impiego di Drosophila melanogaster come sistema per studiare la genetica dell’aggressività. Recentemente, un piccolo gruppo di ricercatori che opera al Research Institute of Molecular Pathology Doctor Bohr-Gasse di Vienna, ha identificato un preciso ed interessante ruolo per il gene fruitless (fru) in questi stereotipi d’azione (Vrontou E., et al., fruitless regulates aggression and dominance in Drosophila. Nature Neuroscience 9, 1469-1471, 2006).

Vrontou e i suoi colleghi hanno dimostrato che il gene fru, fattore di trascrizione con uno splicing sesso-specifico e un ruolo ben definito nel determinare le modalità in cui i moscerini si fanno la corte, associa geneticamente l’aggressività al corteggiamento e definisce i patterns di lunging e boxing dai quali dipendono i rapporti di dominanza nel maschio, e di shoving e head-butting nella femmina.

Sarà interessante l’approfondimento della genetica dei due opposti istinti in Drosophila melanogaster, identificando altri geni-chiave nella regolazione dei patterns, soprattutto in funzione della possibilità di trasferire i modelli desunti da questa ricerca alla sperimentazione nei vertebrati, visto che colpi, pugni, spintoni e testate, anche se non più ripartiti per sesso, sono ancora presenti nella realtà umana.

 

L’autrice della nota ringrazia Giuseppe Perrella con il quale ha discusso l’argomento trattato e Isabella Floriani per la correzione della bozza.

Nicole Cardon

BM&L-Gennaio 2007

www.brainmindlife.org

 

 

 



[1] Si vedano: Nilsen et al., Gender-selective patterns of aggressive behavior in Drosophila melanogaster. PNAS USA 101, 12342-12347, 2004; Yurkovic et al., Learning and memory associated with aggression in Drosophila melanogaster. PNAS USA 103, 17519-17524, 2006.