I NEURONI SPECCHIO RISERVANO QUALCHE SORPRESA

 

 

Il sistema di neuroni descritto da Giacomo Rizzolatti e dai suoi colleghi rappresenta sicuramente la maggiore novità della neurofisiologia dei sistemi degli ultimi decenni, e la comprensione del significato del suo ruolo funzionale probabilmente porterà a ridefinire alcune nozioni classiche sulle basi neurobiologiche delle funzioni psichiche. 

E’ noto che i mirror neurons sono implicati nell’imitazione delle azioni osservate, ma la sperimentazione ha evidenziato che molte cellule rispondono anche quando le azioni eseguite non sono identiche a quelle che sono state viste (Note e Notizie 02-12-06 I neuroni specchio di Giacomo Rizzolatti).

Uno studio condotto da Newman-Norlund e colleghi presso il Nijmegen Institute for Cognition and Information della Radboud University (Olanda) sul sistema dei neuroni specchio umani (HMNS), ha posto a confronto l’attività di queste cellule nervose cerebrali nelle due condizioni di maggiore risposta: la preparazione di azioni imitative e la preparazione di atti complementari.

I volontari osservavano i modelli di movimento finalizzato, mentre il loro cervello era studiato mediante risonanza magnetica funzionale (functional Magnetic Resonance Imaging o fMRI). I reperti sono stati interpretati sulla base dei protocolli di un centro di alta specializzazione (FC Centre for Cognitive Neuroimaging) della stessa Radboud University (Newman-Norlund R. D., et al. The mirror neuron system is more active during complementary compared with imitative action. Nature Neuroscience 10 (7): 817-818, 2007).

Il segnale BOLD nella circonvoluzione frontale inferiore di destra e bilateralmente nella parte inferiore dei lobi parietali era notevolmente più elevato durante la fase che precedeva le azioni complementari rispetto a quella precedente l’imitazione.

Un tale rilievo alla fMRI consente di dedurre che i neuroni specchio delle reti neuroniche HMNS sono di gran lunga più attivi nella preparazione di azioni complementari che nella elaborazione di attività motorie identiche a quelle osservate.

Questa ricerca suggerisce che l’associazione fra azioni osservate ed eseguite da parte dei neuroni specchio potrebbe essere più flessibile e complessa di una semplice risposta simmetrica. In altre parole -come è stato più volte proposto dal nostro presidente- questo sistema potrebbe registrare configurazioni di movimento altrui, selezionare quelle salienti sulla base di repertori patrimonio della specie e dell’individuo, e contribuire ad elaborarne il valore in relazione ad una sintesi di informazioni contestuali e contingenti.

Recentemente, l’interesse suscitato dal sistema dei neuroni specchio in ambito filosofico ha alimentato un fiorire di pubblicazioni e speculazioni, delle quali si è tenuto conto negli incontri e nei dibattiti dei gruppi di studio della nostra società scientifica. Naturalmente questi lavori non sono privi di spunti stimolanti, riferimenti dotti e critiche costruttive, soprattutto per i neurobiologi privi di nozioni di psicologia e filosofia della mente, ma nella maggior parte dei casi le elaborazioni teoriche non sembrano tener conto di un fatto di cruciale importanza: la base costituita dai fatti biologici non è ancora compiuta e definita.

Proprio i risultati di questo lavoro suggeriscono grande prudenza nelle interpretazioni, e ci inducono ad invitare coloro che costruiscono teorie ad hoc, a pazientare fino a quando non si disporrà di una più solida base di dati sperimentali.

 

Per una review della ricerca sui neuroni specchio si consiglia l’articolo di Marco Iacoboni e Mirella Dapretto, pubblicato nel dicembre dello scorso anno (The mirror neuron system and the consequences of its dysfunction. Nature Reviews Neuroscience 7, 942-951, 2006). L’autrice della nota ringrazia Isabella Floriani per la correzione della bozza.

 

Diane Richmond

BM&L-Luglio 2007

www.brainmindlife.org