RUOLO DELL’ORESSINA NEL PANICO

 

 

Da tempo, a scopo sperimentale, si inducono nei roditori risposte equivalenti agli attacchi di panico umani riducendo la sintesi del neurotrasmettitore inibitorio GABA (acido γ-aminobutirrico) nei nuclei dorso-mediale e perifornicale dell’ipotalamo, il cui ruolo nell’alimentazione è ben noto, così come è noto che in tali aree ipotalamiche vi è un’alta concentrazione di neuroni esprimenti oressina[1].

Johnson e colleghi dell’Indiana Department of Psychiatry, Indiana University School of Medicine, Indianapolis (Indiana, USA), hanno condotto una sperimentazione che sembra dimostrare un ruolo-chiave del peptide, senza del quale la forma sperimentale del disturbo non può manifestarsi (Johnson P. L, et al. A key role for orexin in panic anxiety. Nature Medicine 16, 111-115, 2010).

I ricercatori hanno rilevato che la classica induzione degli attacchi di panico nei ratti mediante la somministrazione di lattato di sodio, si accompagna ad un’intensa attivazione dei neuroni contenenti oressina.

Per verificare il ruolo del peptide nelle manifestazioni comportamentali equivalenti al disturbo umano dello spettro dell’ansia, i ricercatori hanno sperimentato gli effetti sulla suscettibilità agli attacchi di panico del silenziamento del gene codificante l’oressina e del blocco dei recettori del peptide. In entrambi gli esperimenti, la successiva somministrazione di lattato nella dose normalmente in grado di scatenare la reazione patologica, non ha prodotto alcun effetto.

Questi risultati sembrano indicare con chiarezza un ruolo-chiave dell’oressina nello sviluppo delle crisi e, considerati gli alti livelli del peptide rinvenuti nel fluido cerebro-spinale delle persone affette da attacchi di panico, sembra giustificata la valutazione dell’impiego di antagonisti dell’oressina per una terapia farmacologica di un disturbo per molti aspetti destabilizzante ed invalidante.

 

Roberto Colonna  

BM&L-Febbraio 2010

www.brainmindlife.org

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]



[1] Il progredire delle conoscenze sta conferendo un’importanza sempre maggiore all’oressina, che sembra intervenire in un insieme numeroso ed eterogeneo di processi; si veda, ad esempio: Note e  Notizie 07-11-09 Amiloide regolata da oressina e ciclo nictemerale.