RICONOSCIMENTO DEI
PATTERNS VISIVI
Gli studi fin qui condotti sul sistema visivo dei moscerini
avevano portato a concludere che questi insetti sono incapaci di riconoscere
uno stesso pattern visivo quando la sua proiezione cade in aree diverse della retina,
a differenza di quanto accade nei mammiferi.
Questa interferenza avrebbe condizionato grandemente la
capacità di riconoscimento di questi animaletti, costretti a basarsi su
improbabili memorie che avrebbero reso diverso uno stimolo a seconda della sua
posizione nel campo visivo.
La capacità di riconoscere una configurazione critica,
in gergo definita, appunto, visual pattern o
pattern visivo, corrisponde ad un’abilità che consiste
nell’interpretazione della costanza della
forma, ma che in genere si indica con l’espressione
un po’ criptica di traduzione
dell’invarianza. L’importanza è cruciale per il
riconoscimento del cibo e del partner, perciò per la sopravvivenza di una
specie. Per questo motivo chi scrive ha sempre nutrito dubbi sui risultati
degli esperimenti che avrebbero dimostrato l’assenza di questa abilità nei
moscerini.
Tang e i suoi collaboratori (Visual
Pattern recognition in Drosophila is invariant for retinal position. Science
305, 1020-1022, 2004) hanno condotto una
ricerca che con metodologia ingegnosa ed elegante, oltre a dimostrare
chiaramente il possesso di questa abilità nel moscerino della frutta e
dell’aceto, Drosophila melanogaster, hanno individuato l’errore che
portava fuori strada gli altri gruppi di ricerca: la disposizione verticale degli
stimoli causava occlusioni che disturbavano il riconoscimento.